da un vagabondo della rete/bis

Discussioni civili su argomenti politici, locali o nazionali.

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bay
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Re: da un vagabondo della rete/bis

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ciao a tutti....mi rendo conto di essere stato un po' latitante, ma non so che fare! è andata così, punto.
Oggi faccio un salto, giusto per rinnovare gli augurio di buon anno a tutti......magari in ritardi, ma sentiti: credo negli auguri!
Ho riletto qualche mio post precedente e, purtroppo, non ho nulla da modificare. Lo vedete bene come sta andando in Siria. Fin che non ci si arrende al fatto che è una questione araba interna, non se ne viene fuoi, nel senso che non sono, purtroppo, fatti nostri. L'ho già detto ma la prova sono stati i missili da Gaza. L'iran si è precipitato a dire che erano di sua produzione, perchè fosse noto che una eventuale presenza militare NATO o Americana (manca mai!) per dirimere la questione siriana e stanziata in Israele sarebbe stata colpita immediatamente. Giusto per essere chiari!. Spiace che questa lettura, ovvia, non sia passata per le testate italiane: hanno voluto dimostare che c'erano e che guardavano. Quindi gli sciiti hanno parlato fuori dai denti: i sunniti hanno Erdogan che non le manda a dire, ma in Europa non si registra. Pazienza, ma rischiamo di essere centrifugati dai problemi. Come Europa, dico.
Un attentato a Parigi con l'uccisione di tre attiviste curde....e tutto passa sotto silenzio....esendo in ambito NATO par condicio tra sunniti e sciiti? Non vedo lettura diversa!
L'America, con tutte le sue difficoltà e le sue crisi ritiene di essere sempre al centro dei problemi e manda segnali forti: vedete Cameron che cerca di rendere protagonista l'Inghilterra, ma soprattutto Hollande che tenta di recuperare un posto da protagonista per la Francia andando nel Mali ed in Somalia. (questione degli ultimi gioni).
Qui si gioca la politica mondiale, anche se nessuno rimarca, nemmeno sui giornali "seri".

Pazienza, noi come al solito staremo alla finestra, anche a causa di quel coniglio bagnato che abbiamo come ministro degli esteri: è stata la figura più meschina che abbiamo mai fatto da duecent'anni a questa parte.
Militarmente non siamo messi male...anche come considerazione. Siamo i meglio addestrati e questo a tutto merito della riforma delle Forze Armate che, bisogna dirlo, si sono molto impegnate proprio in questo campo.
A presto e molti complimenti a Rombo che tiene in piedi la baracca molto egregiamente.
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Re: da un vagabondo della rete/bis

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Parlando dell'attuale crisi con le milizie quaidiste, se vogliamo leggere qualcosa di congruo, dobbiamo sempre andare in Turchia, per ovvi motivi:
"The French troops worked to protect the civilians in Mali"

French Minister of Defense said that they knew the mission in Mali wouldn't be easy to carry on.


Lasciamo perdere il fatto che, con eleganza tutta francese (Cambronne insegna!) prima sono partiti, poi hanno avvisato. Ora parlano di difesa dei civili.boh!
Contemporaneamente:

Nuclear projects between Turkey, France

Turkish Energy and Natural Resources Minister Taner Yildiz said Today that French Minister of Foreign Trade Nicole Bricq and he discussed nuclear power plants in their meeting in Istanbul.


Ovviamente argomenti che tutti da noi hanno sviscerato e delibato....alla faccia! Poi se l'Iran tira fuori qualcosa, non ci si deve meravigliare troppo.
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Re: da un vagabondo della rete/bis

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ciao a tutti.
Oggi sul Corriere c'è una lettera di Walid Jumblatt, leader druso libanese, che riporta esattamente la situazione che ho descritto circa un anno fa.
Lui ama chiamare Persiani gli iraniani, e questo probabilmente è un fatto viscerale, ma aggiunge che il fine delle guerra che sta bloccando la Siria, è solo quello di avere un agognato sbocco sul mediterraneo da parte dei "persiani". E' un desiderio atavico che, probabilmente era anche alla base della guerra che trent'anni addietro aveva sconvolto il Libani, guerra nella quale i drusi (e Jumblatt in prima persona) avevano combattuto ferocemente.
Vale la pena di leggerlo, giusto per riprendere le coordinate di una regione martoriata.
E poi qualcuno si è meravigliato se Israele ha bombardato un paio di carichi d'armi destinate ad Hezbollah. E ben vero che tutte le cancelleria hanno fatto finta di prendersela, ma alla fine nessuno si è mosso...ci mancherebbe altro! fin che gli arabi si scannano tra di loro tutti tacciono, esattamente come nella guerra degli otto anni tra Iran e Iraq: se le sono date di santa ragione, con un numeri di morti pari a quello della seconda guerra mondiale, ma la cosa non ha fatto né caldo né freddo sulla scena internazionale.
Siamo agli stessi passi.
Intanto confermo che i curdi stanno raggiungendo un protocollo di convivenza in Turchia....ma la natura di stato cuscinetto non gliela leva nessuno: auguri!
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Re: da un vagabondo della rete/bis

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diciamo la verità, al momento nessuno sa bene che cosa fare!
Perlomeno nessuno di coloro che "pensano" di rappresentare una sponda che sia capace di sedersi ad un tavolo negoziale. Ogni giorno che passa l'Iran si dimostra pressante nei confronti di Assad, manda milizia addestrate e missili, ma non lascia vedere un quadro politico tranne quello di trovare uno sbocco sul Mediterraneo. La Turchia tenta di restare coperta e ieri, sui giornali, era in primo piano la notizia che le Hostess degli aerei potranno tornare a mettersi il rossetto, in quanto la decisione di proibirlo è stata giudicata un'interferenza indebita di correnti islamiste. Notevole l'avvicinamento con il Giappone per le questioni nucleari: faranno commissioni miste per lo studio e lo sfruttamento dell'atomo. Chiaramente è un segnale nei confronti dell'Iran e della Comunità internazionale: chi coinvolge il Giappone sull'atomo non può non avere idee pacifiche!!! E' quasi un assioma. Però ti permette di avere tecnologie, e di parlarne a testa alta. Da ultimo la distensione con Israele, anche perché i giapponesi non sono coinvolti in scelte religiose mediorientali e dialogano benissimo anche con lo stato ebraico. Una certa pace si vede con i curdi, dopo che Erdogan ha detto solennemente che si sono chiusi trent'anni bui di lotta civile, grazie ai recenti impegni.
Mettiamo tutto in fila e possiamo dire che i turchi hanno una fifa blu di non farcela se la diplomazia europea continua a far finta di non voler prendere parte: la Francia ha sempre propeso per gli sciiti e la Germania per i sunniti.....
Ovviamente così non può andare avanti, ma nessuno avanza formule decorose per tornare indietro. Bel pasticcio.
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Re: da un vagabondo della rete/bis

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A parte quel che ho scritto sopra, che comunque per me resta, vale la pena di fare una meditazione un po' più seria sulla Turchia, perché è tornata ad essere il "grande malato". Bisogna solo decidere se è il Grande Malato d'Europa (ed allora sono cavoli nostri) o il Grande Malato d'Asia/Medioriente( e potrebbero essere cavoli altrui).
La decisione non esce dalle Cancellerie, ma dal sentire comune: alla gente in Europa, della Turchia non gliene frega niente, anche perché la Turchia ha fatto tutto quel che poteva per entrare nel mercato europeo, a gomiti larghi e ginocchiate, e non può offendersi se c'è qualcuno che si risente di alcune botte.
Ufficialmente la protesta è stata avviata per la tutela di Gezi Park a Taksim (Istanbul). Chi la conosce, capisce benissimo che è un pretesto, c'è qualche centinaio di piante che hanno circa cinquant'anni. Chi parla di piante centenarie è in malafede, perché le più vecchie sono del 1940 o giù di li.
Finanziata dall'ONU, tramite le solite agenzie, la Turchia che era stata eletta Capitale Europea della Cultura 2010, aveva incanalato le sovvenzioni (nostre!!!) per ricostruire in anastilosi dodici edifici che, per vari motivi, erano stati demoliti. Probabilmente all'epoca non servivano e non erano particolarmente considerati.
Scusate tanto, non c'erano nemmeno i ruderi, non si parla di restauro, ma di ricostruzione "in stile" di edifici caratterizzanti l'imperialismo ottomano. Quando ne parlo vedo che i miei interlocutori fanno le viste di non capire: non è un restauro, magari spinto, ma una nuova edificazione, com'era e dov'era, di padiglioni in stile moresco, con pinnacoli e ghirigori vari. Premesso che culturalmente è una grossa idiozia e che c'è gente che è disposta anche a pagare del suo per fermarla, il progetto non si discosta molto da Gardaland ottomano. La genialata è che lo paghiamo noi......sissi, noi europei, che abbiamo stanziato i nostri soldini per farlo. Andateglielo a dire agli operai dell'Ilva, per esempio.
Dopo, a casa nostra, c'è sempre chi intende e fraintende, ma possibile che nessuno abbia inquadrato il problema?
Il link è: http://www.hayal-et.org che sta per hayal-et yapilar con significato, più o meno, di "edifici fantasma" anche per l'ottimo motivo che non ci sono più da molto tempo pur avendo lasciato memoria. Ovvio che scritto in turco far pensare ad odalische varie
Ultima modifica di bay il 05 giu 2013, 21:07, modificato 1 volta in totale.
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forse non interessa a nessuno, ma l'ultimo numero del "The Jordan Times" precisa che in Giordania (otto milioni di abitanti) vivono un milione e trecentomila profughi siriani, cinquecentomila profughi egiziani, e duecentocinquantamila iracheni, oltre a decine di migliaia di Palestinesi. Contala e girala, il ministro competente ha dichiarato che non ce la fanno più!
Bella notizia, dopo aver visto Letta in Palestina che vuol parlare di pace, senza nemmeno sapere di che cosa sta parlando....mi spiace, ma i consiglieri diplomatici servirebbero per questo, non per far fare brutte figure al Premier. Metteteci la Bonino agli esteri e, oplà, il gioco è fatto!
Di contro il ministro degli esteri giordano è costretto a fare la conta delle sette religiose: 500 Salafiti giordani combattono con gli jihadisti siriani, mentre i ribelli siriani, acceditati di essere Sunniti, vengono attaccati dagli Alawiiti, che sono la setta del presidente Assad, ma che sono pure molto forti in Turchia.
Non riesco a vedere alcun cenno di ragionevolezza, oppure la mancanza di ragionevolezza è la ragione di tutto ciò.
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Re: da un vagabondo della rete/bis

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forse non molti sano che in Egitto l'esercito è anche (o forse soprattutto) una potenza economica. Possiede ospedali, scuole, università, industrie e, in particolare, i resort del mar Rosso: Sharm era nata come località di vacanze per l'esercito. per questo è oggi una meta "garantita", circondata, fra l'altro da installazioni e caserme di prim'ordine. Così pure Luxor ed altri siti.
Adesso i militari si sono stancati.....
Quanti giorni diamo all'esercito turco (che più o meno e nell'identica situazione)....per restare a guardare?
Visto poi che un tribunale amministrativo ha bocciato il progetto di Gezi Park.

notizia del primo pomeriggio dal Milliyet:
Syria’s Islamist rebels say the downfall of Egypt’s popularly elected Muslim Brotherhood president has proven that Western nations pushing for democracy will never accept them, and reinforced the view of radicals that a violent power grab is their only resort.
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Not me, but my inner circle made mistakes, dice Assad.........roba da scompisciarsi dalle risate!!!
intanto:
Over 1,200 hospitalized during Gezi protests, Turkish health ministry says.
Parla sempre la stampa turca, dove si può trovare anche questa curiosa notizia:
Turkish prosecutor’s office denies it has opened probe into Egypt coup
The office of the Ankara chief prosecutor has denied that it has opened an investigation into the Egyptian coup

Normalmente, da noi che abbiamo studiato il latino, si diceva che excusatio non petita, accusatio manifesta.

Lascio da parte per stasera i turchi per un'osservazione personale: da un po' di tempo sono "fermo" e quindi posto qualche riga in più. Un amico mi ha fatto notare che da alcuni giorni il numero dei lettori del thread è abbastanza consistente. Debbo dire che mi fa piacere, ma sarei contento anche di avere interlocutori. Magari non sarei sollecitissimo come in un blog, ma.....vecchio forumiano, ho ancora ricordi di come va il mondo.
beh, se a qualcuno leggere fa piacere, sono contento, punto e basta.

Chiudo con una considerazione vecchia come il mondo, ma che fa piacere leggere sul Cumhuriyet:
As stated by the President, A.Gül, democracy does not only mean the ballot box and the majority .İn fact, democracy is a regime that protects minorities and differences and respects their freedom and rights. Political power should seek the widest possible participation, while using an authorization and taking a decision. We hope that The Prime Minister takes the demands of dissidents into consideration and gives up going ahead with the planned project for Gezi park to deal with problem and with a Rational strategy of democratization, overcomes these oppositional resistance that its core is formed by the internet generation. This strategy seems to be the most logical way to be followed in today's conjuncture

anche perché:
Therefore, Erdoğan should remember that he is also the Prime Minister of the other fifty percent that did not vote for him and find a reasonable middle way to deal with this problem .

concetti forse banali....ma ci voleva la protesta di Gezi park per farli venire fuori e proporli all'attenzione di tutti.
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non sono abituato a rileggermi.....forse gli unici post che avrei riletto volentieri, anche alla luce di alcune nuove "considerazioni" fatte sarebbero stati quelli che avevo scritto su Clarence, relativamente ad una storia della Seconda Guerra Mondiale....ma Clarence non c'è più, e tanti saluti!
Oggi mi è arrivato un messaggio di uno che mi ha chiesto se non avevo riletto il mio post del 12 febbraio 2011....sono cascato dalle nuvole, l'ho riletto e - ostrega - due anni giusti come l'oro...(considerando il bisestile) .....
beh! a certe cose credo con sincera difficoltà.........ma sono rimasto un po' perplesso.
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Re: da un vagabondo della rete/bis

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Spokesperson of EU's top foreign policy official avoided commenting on a call for the release of Egypt's first democratically elected President Mohammad Morsi who has been under house arrest since his July 3 ouster.
L'ho riportata dal Cumhuriyet di oggi, perché è carina: una vibrata protesta perché l'Unione Europea non ha protestato per il colpo di stato (tecnicamente è così - se volete pronunciamento militare) che ha destituito Morsi, il primo ad essere stato "democraticamente" eletto presidente dell'Egitto.
Boh!
Tralascio commenti....ma è un po' imbarazzante per tutti i politici entrare in argomento.
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mah! e non dico altro.....
quanto al post precedente.....come prevedibile, tutti i politici hanno fatto finta di niente.....(non che io volessi una risposta personale, scherziamo, ma che qualcuno, in pubblico, dicesse la sua)

aggiungo una considerazione, da "tecnico".
Non mi si venga a dire che ora bisogna intervenire militarmente in Siria, perché vengono usati i gas!!!
E' una balla colossale: i gas sono stati abbandonati prima dell'ultima guerra, perché militarmente inefficaci. Ci sono perfino statistiche, macabre, che dimostrano come ci voglia una quantità spropositata di gas per uccidere una persona con costi "economicamente" improponibili. Mica le vittime si mettono buone buone in una stanza chiusa, ad aspettare l'evento. Che fosse una balla si è visto ai tempi di Saddam, ma ora ritorna, forse perché i gas trasmettono timori ancestrali ed evocativi. Boh!
Non credete ai gas. Che poi in Siria si compiano porcherie tollerate dalla Turchia e dall'Iran, questo è vero, pertanto tollerate dagli alleati di Turchia ed Iran. Punto.
Lo scopo è quello di far accedere o meno al mediterraneo gli sciiti. Non ci giriamo intorno.
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sarà che sono vecchiotto, ma mi sono messo a fare i conti: come affermano i maggiori esperti internazionali (dati anche su Corriere e Repubblica) i militanti/militari ISIS sono all'incirca stimati tra i 40 ed i 50 mila uomini. Si aggiungano due o tremila simpatizzanti e d altrettanti utili idioti.
La drammatica conclusione è che cinquantamila uomini, determinati e foraggiati, sono in grado di far piangere il pianeta.
Innanzitutto perchè non c'è mai nessuno che intende agire con serietà (sarebbe abbastanza) e senso civico.
Domandiamoci perchè hanno il potere, perchè hanno il petrolio e lo vendono (cominciamo a dire a chi?), perchè gli USA hanno chiarito che non gli faranno troppo male, poverini!
Se esportiamo e rendiamo fruibili queste logiche, guai lamentarsi se un militante ti mette una bomba in casa, e tanti saluti.
Diaciamo perchè Assad, prima combattuto, oggi viene sostenuto dall'America?
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Buon Anno a tutti!!!!!
Felicità e pensieri positivi.

Sgombrato il campo dalle giuste forme di convenevolo (per altro sentite), voglio fare una piccola osservazione su quelle due poverette che sono state rapite in Siria.
Premesso che non credo ad una parola di quanto si è detto, perché secondo me sono state "mandate" da qualcuno che ora si nasconde, trovo molto strano che nessuno abbia osservato la stranezza del biglietto che tengono in mano.
La data è scritta secondo la convenzione italiana...che usano anche gli inglesi ma non gli americani.
In ogni caso sia inglesi che americani avrebbero messo il nome del giorno prima della data e non dopo.
Ridicolo il foglio di carta delle Cartiere Pigna di Fabriano! Mica si trovano i quaderni con la spirale ad Aleppo, di questi tempi.
boh!
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Dalla battaglia di Kadesh (circa 1300 a.d.) tra egiziani ed Hittiti, a Matatona, alle Termopili e....a Lepanto, sono almeno tremila e settecento anni che i persiani, comunque definibili, tentano lo sbocco nel mediterraneo. E lo tentano con tutti i mezzi, nascosti sotto tulle le forme religiose o motivazionali: oggi si chiamano sciiti. Ma la religione è solo un pretesto, o meglio un velo che viene steso per dare dignità metafisica ad un tema antropologico.
E' brutto dirlo, ma con le buone non ce la caveremo mai, perchè risulta insito nel loro DNA tentare di sfondare ad ovest.
Ovviamente sotto c'è la guerra con i sunniti, che sul mediterraneo ci sono arrivati...e che gli sciiti vorrebbero soppiantare, ora con le scuse della religione.
Quel che non mi torna è la storia del Califfato islamico, che con lo sciismo non c'entra per niente: secondo me è una traduzione di comodo. Non per niente "loro" si definiscono "Islamic State" e tanti saluti, ma dovrebbero parlare di guida tramite Imam.
Comunque c'è una grande confusione ed in essa regna sovrana l'incapacità degli USA di avere una politica, una diplomazia e, soprattutto, intelligence all'altezza. Negli ultimi trent'anni mai gli USA avevano chiaro il loro obiettivo mediorientale. Purtroppo mi viene da dire che non avevano chiaro l'obiettivo anche in estremo oriente, come insegna il Vietnam. Sempre il governo si è piegato al mercato delle armi (e non sono un pacifista) per il solo motivo che i produttori quando vendono armi hanno il dovere (contrattuale) di disinnescare e smaltire tutto il materiale non usato. Con costi enormi!
Molto meglio fare una guerra e smaltire così le scorte: costa meno.
Ecco che i pacifisti, senza saperlo, hanno colto il vero motivo.....ma noi sappiamo che gli inneschi durano poco meno di dieci anni. Di conseguenza una guerra non ce la toglierà nessuno. E' vero che ci sono inneschi stabili, ma la storia è identica a quella del petrolio (altro business USA): nessuno metterà mai in giro vetture con combustibili non fossili, finchè le Sette Sorelle ci marciano. Di pari nessuno metterà in circolo armi "sofisticate" - scusate il termine - fi che ci si ammazza piacevolmente con inneschi derivati dalla chimica organica. (pertanto deperibili).
Basta, sono proprio disilluso.
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mentre spirano venti di guerra, mentre gli USA perseguono una politica estera assolutamente disastrosa, mentre vaste aree del mondo richiedono di poter avere indirizzo e salda determinazione, assordante si ode il silenzio dell'Europa. Un tempo potevamo criticare Lady Ashton e la sua politica filo britannica (alla fine filo USA), oggi ci dobbiamo pentire amaramente di aver voluto piazzare Lady Mogherini in un ruolo che non è capace di gestire (come non sapeva gestire il Ministero degli Esteri, che non è una sinecura per fanciulle). Sbrigativamente Tedeschi e Francesi l'hanno tagliata fuori, e nessuno se ne è rammaricato.
Patetico l'attuale Ministro Gentiloni, che rilascia commenti tutti al condizionale: si dovrebbe, si potrebbe....Che cavolo, sei il Ministro è di bene che cosa pensi.
(assurdo pensare che la Mogherini pensi, ma pazienza....)
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Cambio per un attimo l'argomento.
Pochi sanno che la HSBC è una banca inglese, per la precisione HongKong & Singapore Banking Company, creata a metà ottocento e, anche se il sito non lo dice, aveva la funzione di servire ai traffici tra Londra e l'Estremo Oriente. Letteratura vuole che vi fossero anche traffici....
Da siti facilmente reperibilii:
Fondata nel 1865 quando la Corona Britannica prese Hong Kong e ne fece sua colonia al termine della Prima Guerra dell’Oppio; i commercianti inglesi (quelli che oggi chiameremmo i signori della droga) avevano bisogno di una banca che gestisse il losco traffico di sostanze illegali e fondarono quindi la Hong Kong and Shanghai Banking Company Limited.

Lasciamo perdere i lombi di nobiltà. Oggi è una Banca inglese, che dirotta i clienti di un certo tipo a Ginevra per farli godere delle prerogative svizzere e poi....
Lasciamo perdere che il sistema bancario inglese comprenda paesi come le Isole Vergini o paradisi simili.
Oggettivamente sarebbe ora che l'Inghilterra venisse espulsa dall'UE (a loro non gliene frega niente), almeno gli blocchiamo un terzo buono degli affari illegali che continuano a perseguire, alle nostre spalle.
Chi ha voglia di leggere sa bene che De Gaulle volle l'ingresso dell'Inghilterra nell'Unione per bilanciare il prevedibile strapotere della Germania. Ora lo scenario vede l'Inghilterra che non assume ruoli, se non filo USA, e la Germania che blandisce la Francia (fregandosene di tutti gli altri), per poi metterla alla porta.
Avete visto l'aria timida di Hollande????
Imbarazzante.
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Sono rimasto veramente rattristato dagli avvenimenti in Tunisia. Ci stavo pensando quando mi è tornato in mente, come un lampo, un mio vecchissimo post su Clarence, dove raccontavo di un mio viaggio proprio li, e della sensazione bella che avevo trovato incontrando al gente. Le ragazzine di Capo Bianco mi sembravano felici, la gente di Biserta, di Misurata, di Tunisi pareva guardare avanti. E guardava alla Turchia come paese di riferimento ideologico nella "resistenza" al degrado di un sogno di stabilità e di evoluzione positiva.
Non so che dire. Ho letto che la Tunisia è il paese dal quale parte il maggior numero di ragazze adolescenti, che scappano di casa per dare "conforto" ai combattenti dell'ISIS.
Eppure, mi sembra impossibile che tutto crolli, anche se assisto sbalordito alla frana in atto.
Solo chi è stato al Bardo sa che cosa racchiude, conservato con cura dagli antichi Bey, che erano consci di trasmettere la cultura del loro territorio, indipendentemente dai mosaici che staccavano anche da tombe comuni, di cristiani dei primi secoli, rappresentati di pelle scura, come si conviene ai magrebini.
Oggi vedo nero, anche per la cecità assoluta della politica americana (si decideranno prima o poi a mandarli a studiare greco e latino, prima di spedirli per il mondo a fare danno) e per la paurosa inerzia della politica europea: il pianeta bussa alla porta e ci sta chiedendo una risposta come la può dare solo chi è stato culla della civiltà, non sassoni o angli, barbari fin nelle vene.
Si innesta, drammatico, l'interrogativo che già è stato lanciato: di che cosa abbiamo bisogno, prima di un'altra Lepanto!
Temo che, come per la precedente che è stata scansata e rifiutata fino allo stremo, saremo spinti e costretti a mettere nuovamente dei punti fermi.
Mala tempora currunt.
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Debbo confessarvi che il buon Rombo mi ha fatto notare che latitavo da un bel pezzo!
Ha ragione, ma che debbo dire se, rileggendo il mio post precedente, mi ritrovo con gli stessi problemi internazionali davanti?
La Tunisia sembra essere tristemente presa di mira (e ne ho parlato più volte...); dopo l'ultima strage vari giornalisti si sono chiesti se siamo in guerra e se dobbiamo reagire: chi dice di si, chi dice di no....poi passa il momento e tutti pensiamo all'ennesimo processo a Berlusca! ma vi pare?????
Non vi sono problemi più impellenti, non vi è limite al buongusto?
Mi rileggo i giornali turchi, forse oggi gli ultimi con un po' di libertà in ambito medio-orientale (anche se il direttore di Cumhuriyet è stato condannato a morte) e vedo che c'è più attenzione alla Grecia che ai loro affari interni, che pure sono piuttosto tesi, visti gli ultimi attentati.
Non ho grandi ipotesi per il futuro, ma temo che noi italiani ci dovremo arrangiare come sempre. Sono curioso di vedere se riprenderanno i rimpatri dei migranti "non politici", visto che ormai sono un'ape impazzita. La Francia li respinge a Ventimiglia, l'Inghilterra li respinge a Calai, l'Ungheria al confine con la Serbia: ognuno cerca di far di testa propria, nello scellerato timore di dover perdere un frammento sovranità, tutti sono disposti a perdere completamente la faccia.
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Sul finir del luglio 1945, più o meno in questi giorni, si riunirono a Postdam le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale. La Francia non fu nemmeno invitata, in quanto gli inglesi l'avevano giudicata più o meno uno zerbino della Germania.
Al primo incontro, presenti Truman per gli USA, Churchill per l'Inghilterra, Stalin dichiarò: possono cadere i Kaiser, possono cadere i Fuhrer, ma ricordatevi che i tedeschi sono sempre i tedeschi! mai mollarci.
Per oggi, penso che basti ed avanzi, non che la Grecia mi faccia pena (l'IVA bisogna ben che la paghino anche loro, e le pensioni non sono un giochetto)
ma giusto per capire che cosa stia facendo la Francia.....
Approposito, una ricerca di studiosi militari ha appurato che l'ultima vittoria militare della Francia risale alla battaglia di Solferino (cui viene dedicata una piazza all'inizio di boulevard Saint Germain. E' bene che la tengano da conto!
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Re: da un vagabondo della rete/bis

Messaggio da bay »

argomento ben diverso, ma sempre politico:
in una sperduta contea dell'Illinois (USA) un cow boy si presenta al giudice di pace a cavallo della sua giumenta, chiedendo che venissero sposati.
Il giudice, sulle prime, disse che era impossibile, ma l'uomo replicò: "hanno fatto leggi per cui un uomo può sposare un uomo, ed una donna può sposare una donna; anch'io ho internet, mi sono documentato, ma non c'è legge negli USA per cui un cow boy non può sposare la sua cavalla."
Il guidice chiese di ritirarsi per approfondire la situazione, poi, dopo un paio d'ore uscì e disse: "molto bene, io sono pronto. Dove sono i genitori della sposa?"
"Che c'entra?" repplicò il cow boy.
" A occhio, ma non mi sbaglio, la sua giumenta ha circa otto anni...pertanto è minorenne, le legge mi impone la presenza dei genitori."
Alle proteste del cow boy il giudice replicò che era stato lui ad appellarsi alle leggi piuttosto che al buon senso; la sua decisione era presa, anche perchè l'unica cosa rimasta in piedi era l'età minima dei coniugi,.


Qualche agenzia, con richiami diversi, la spaccia per vera.....temo molto che sia "possibile" con l'andazzo che abbiamo.....


un caro saluto, tornerò ai miei temi, al più presto.
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Re: da un vagabondo della rete/bis

Messaggio da bay »

torno al post del 13 luglio, visto che oggi è il 27.
Durante la Seconda guerra, gli Alleati si riunirono tre volte: a Teheran nel 1943, a Yalta ed a Potsdam nel '45
Nelle tre occasioni si tennero ben accorti di non invitare i francesi: ogni volta De Gaulle faceva scenate, ma gli chiudevano la bocca con poche ma sentite parole.
Dopo Potsdam, caduto Churchill per una "strana" sconfitta elettorale Lord Attlee, nuovo primo ministro, ben considerò alcune cose: se i francesi non entravano in gioco come "potenze vincitrici" le nuove Nazioni Unite rischiavano uno stallo perenne, costituite da USA, Inghilterra, Russia e Cina. Inoltre lasciare la Francia in Europa senza un pelo di dignità, voleva dire cacciarla nelle braccia dei tedeschi (come per altro è avvenuto non appena c'è stata l'occasione): i francesi hanno sempre avuto un rapporto molto dipendente dalla Germania.
Ecco quindi che, in funzione anti tedesca e nel tentativo di dare dignità ad una nazione che aveva calato le brache con governi collaborazionisti, i francesi furono ammessi dalla porta di servizio.
Bravi come sono suonarono immediatamente tutte le trombe possibili, si inventarono una resistenza che non avevano avuto, magnificarono i loro gesti bellici (pur sapendo i francesi che l'ultima vittoria militare vera l'avevano avuta a Solferino nel 1859 con Napoleone III...mica balle).
Alla fine furono ammessi al Consiglio di sicurezza ONU come Potenza Vincitrice, per garantire a USA e Gran Bretagna il 3 contro due nelle votazioni.
E' ben vero che gli Americani, non fidandosi dei francesi, fecero carte false per far ammettere la Cina di Taiwan e non quella di Pechino, fin che fu possibile.
Va bene, la visione è glaciale, ma vera.
Con De Gaulle alla presidenza, smanioso di vendicarsi degli inglesi, si inventò la Force de Frappe e la fuoriuscita della Francia dalla Nato, perchè sapeva di essere considerato, diversamente, uno zerbino.
Questa è la storia, che non piace a nessuno, ma che ha il difetto di essere vera.
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Re: da un vagabondo della rete/bis

Messaggio da bay »

tanto per far memoria dell'argomento, molti si chiedono il motivo del'improvvisa presa di posizione della Francia, che ha deciso di bombardare in autonomia, le posizioni ISIS.
Come al solito manca la visione del problema: la Francia, per i motivi detti sopra e per ancestrale rapporto di odio/amore con i vicini tedeschi,è legata alla Germania, dalla quale dipende per motivi economici ben più forti di quelli italiani.
Ora che la Germania è assediata dai siriani in fuga, che la povera Merkel prima ha invitato poi ha cercato di "dissuadere", si trova sotto pressione ma non può fare ricorso alla forza per le limitazioni derivanti dalla WWII, ecco che opera tramite la Francia (che risulta potenza vincitrice e quindi libera da problemi militari).
I francesi fanno la faccia cattiva per conto terzi, nella speranza che le banche ed i sistemi tedeschi li tengano in piedi, al di là della reale disponibilità interna del paese.
Ecco spiegato perchè Hollande, all'improvviso, si è risolto di bombardare......
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Re: da un vagabondo della rete/bis

Messaggio da bay »

Ciao Rombo....che cosa è accaduto???
Boh! non so chi siano gli scagazzatori del messaggio soprastante.
Lasciamo perdere. Mando questo in forma interlocutoria, poi mi ricollego, giusto per togliere di mezzo i tali di cui sopra.
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Re: da un vagabondo della rete/bis

Messaggio da bay »

Considerazioni molto meste, alla luce di quel che è accaduto a Parigi.
Tuttavia vale la pena di fare alcuni ragionamenti molto banali: Tanto l'attentato al charlie che la serie attuale, sono stati fatti nei quartieri est, verso il Canal Saint Martin: è la zona dei film di Amelie, è una zona abitata da parigini.
Giusto per essere pratici, ci sono pochissimi turisti perchè non ci sono monumenti, in particolare non ci sono tutte la famigliole arabe che alloggiano al George V, intorno all'Elysée, alle ambasciate inglese ed americana. Anche il Crillon adesso è in mano di uno sceicco, magari in quelle strade si poteva trovare a far shopping la favorita di qualcuno.
Giusto per essere pratici....
Quanto al Califfato, non credo ci voglia molta intelligence per capire che hanno armi nuove (e non le producono). Da qualche parte verranno e si potrà sapere chi le vende. Anche perchè non mi sembrano tipi che limano la matricola.....
Altro argomento le automobili: nei filmati di propaganda si vedono file di Toyota pick-up bianche. da qualcuno le comprano. Mettere le mani sulla matricola del telaio di una vettura catturata non dovrebbe essere difficile: ovviamente non ci saranno le manutenzioni effettuate e l'indirizzo dell'officina autorizzata, ma si può capire il canale.
La considerazione triste è che tutte queste cose, salvo un completo e colpevole rimbecillimento.dovrebbero essere note e risapute.
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